Sono sempre rimasto affascinato e attratto dal Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, un’atmosfera unica e magica dove a differenza di quanto si può pensare c’è sempre “movimento” e non mancano mai novità sorprendenti. Infatti ultimamente vi abbiamo parlato del restauro del P-51 Mustang e della messa in moto del motore Wright… alla quale si aggiunge la presentazione del Fiat G.59 appena restaurato.
Ieri mattina, 17 novembre 2015, il Fiat G.59 4B (MM 53276) è stato nuovamente esposto presso l’hangar Badoni dopo un restauro durato oltre due anni . Si tratta del 61° G.59 prodotto da Fiat Aviazione. Nato come G.59-2B 4^ serie, è stato successivamente aggiornato alla versione 4B come dimostrano alcune modifiche: il doppio canopy scorrevole a “bolla” (per migliorare la visibilità dei piloti), faro di atterraggio retrattile e predisposizione per una mitragliatrice alare da 7,7 mm. E’ motorizzato con un V12 Rolls-Royce Merlin 500-20 da circa 1440 hp, potenza massima erogabile di 1660 hp (per 5 minuti), raffreddato a liquido, con compressore centrifugo a comando meccanico con 2 rapporti di trasmissione. Una variante del Merlin fu utilizzata anche dagli Spitfire, Mosquito, Lancaster e Mustang durante la Seconda Guerra Mondiale. L’elica quadripala a passo variabile Hamilton Standard hydromatic è la stessa utilizzata sui P-51D Mustang. Viste queste somiglianze con il Mustang americano, il G.59 viene definito come il “Mustang all’italiana”, anche se per alcuni le sue forme ricordano quelle di uno Spitfire.
Sulla fusoliera sono evidenti i codici SE-7 della scuola di volo di Cagliari Elmas dove questo G.59 prestò servizio a partire dai primi anni ’50 fino all’aprile 1961. Successivamente fu assegnato ai Centri di Addestramento delle Regioni Aeree di Bari e Milano, per poi essere radiato ed esposto al museo di Torino a partire dal 1962. A metà degli anni ’70 il G.59 giunge a Vigna di Valle dove resta in esposizione fino al 2013, quando la Direzione dà il via al suo restauro.
Durante le fasi di restauro gli specialisti del Museo hanno indagato a fondo sulla storia di questo velivolo che in parte era sconosciuta. Ad esempio è stato ripristinato il colore originale della livrea, azzurro-grigio, e le insegne del reparto di Elmas. A riguardo su Ali Antiche era stato pubblicato un interessante articolo di Marco Gueli, “Luce Radente” (PDF), che ci spiega le particolarità incontrate durante il restauro.
Potete consultare la gallery fotografica completa sulla nostra pagina Facebook.
Come testimoniano le foto, il restauro è perfettamente riuscito ed il risultato è eccezionale! Complimenti al Museo per il lavoro svolto.
Qualche nozione sul G.59
Il G.59 nasce da un progetto dell’ingegnere Giuseppe Gabrielli, derivato dai precedenti G.55 Centauro e G.56. E’ uno degli ultimi aerei a pistoni di grandi prestazioni ad essere fabbricato prima dell’avvento dei turbogetti.
Alla fine della seconda guerra mondiale nei magazzini Fiat erano rimasti alcuni G.55 in fase di realizzazione e molte parti che avrebbero potuto assicurarne la manutenzione. Con questo materiale il G.55 venne rimesso in produzione non più come caccia ma come aereo da addestramento ottenendo degli ordini da parte della appena ricostituita Aeronautica Militare e dall’Argentina. Il problema principale fu l’approvvigionamento dei motori Daimler-Benz DB 605 che erano difficili da reperire. Dopo una serie di valutazioni eseguite sfruttando la cellula dell’unico G.56 sopravvissuto, si ritenne che il motore più adatto fosse il britannico Rolls-Royce Merlin. L’ing. Gabrielli modificò così il G.55 per poterlo adattare al nuovo motore Rolls-Royce, dando vita ad un nuovo modello, il G.59.
Il G.59 volò la prima volta nel 1948 ed entrò in servizio nel 1950, per poi essere radiato a metà degli anni ’60.
E’ costruito completamente in metallo, fu realizzato in versione monoposto e biposto con apertura alare di 11,5 metri, lunghezza 9,48 metri e altezza 3,68 metri. Ha una massa a vuoto di 2850 Kg e può raggiungere la velocità massima di 609 Km/h. Il serbatoio può contenere 350 litri di carburante, che possono arrivare a 600 litri con i serbatoi sub alari.
Le versioni:
- G.59-1
G.59-1A – versione monoposto
G.59-1B – versione biposto - G.59-2B – versione da esportazione, prodotta in 31 esemplari, completamente di nuova costruzione a causa dell’esaurimento delle parti precedentemente realizzate per il G.55
G.59-2A – versione monoposto, prodotta in 26 esemplari destinati alla forza aerea siriana più uno valutato dalla forza aerea argentina alla quale non seguì alcuna commessa
G.59-2B – versione biposto, prodotta in 4 esemplari destinati alla forza aerea siriana - G.59-4B – versione di serie, dotata di un tettuccio a bolla per consentire una migliore visibilità, impiegata come addestratore nella Aeronautica Militare
G.59-4A – versione monoposto, prodotta in 20 esemplari
G.59-4B – versione biposto, prodotta in 10 esemplari
Esistono solo 5 esemplari di questo velivolo:
- MM53276 è esposto in forma statica al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle
- MM53530 è esposto in forma statica presso il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università di Palermo
- MM 53778 (ex gate guardian di Cadimare) è presso le officine Meier Motors GmbH per una conversione a G.55 (monoposto), dovrebbe tornare in volo
“Le officine della società tedesca Meier Motors di Bremgarten hanno ricevuto un Fiat G.59B che sarà riportato in condizioni di volo per conto del collezionista americano Jerry Yagen. Dal sito della ditta, specializzata nel restauro di aerei storici, si apprende che il biposto sarà riconfigurato come G.55 monoposto mediante la sostituzione del motore Rolls-Royce Merlin con un Daimler Benz DB.605A. La trasformazione della fusoliera sarà affidata all’Associazione Ali Storiche, nuova incarnazione del gruppo di tecnici ex Aermacchi attivi da oltre 20 anni prima come AREA e poi come Celin Avio. Punto di partenza è il G.59B numero di costruzione 185 (MM.53778), a lungo esposto in passato sull’idroscalo di Cadimare (SP)” - MM53278 (in alcuni casi identificato con MM53772!? -ex “Ciao Bella” VH-LIX) è presso le officine Meier Motors GmbH per un restauro che dovrebbe riportarlo in condizioni di volo – UPDATE: restauro terminato a maggio 2017
- MM53774 di Pino Valenti è in condizioni di volo presso il Nucleo Aereo Acrobatico Parmense… molti di voi lo avranno visto esibirsi a Rivolto al 55° Anniversario delle Frecce Tricolori, insieme alla formazione “Legend”
Un sentito ringraziamento alla Direzione del Museo Storico dell’Aeronautica Militare per l’accoglienza e disponibilità.