La Trident Juncture 2015 è giunta al termine, segnando la fine della più grande esercitazione NATO dal 2002. Sono stati coinvolti più di 36.000 militari provenienti da oltre 30 nazioni, mettendo alla prova le capacità delle forze alleate.
A conclusione dell’esercitazione il Quartier Generale del Comando delle Forze Alleate di Brunssum sarà ufficialmente certificato per guidare, qualora attivata, la NATO Response Force (la forza di risposta della NATO) per il 2016.
Come vi abbiamo già anticipato nel precedente articolo realizzato in occasione dell’inaugurazione delle operazioni a Trapani, la Trident Juncture 2015 è stata divisa in due fasi: CPX (Command Post Exercise, la fase simulata) e LIVEX (Live Exercise, la fase dal vivo).
Fase CPX
Si è svolta dal 3 al 16 ottobre presso la sede del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico.
L’obiettivo dell’esercitazione per quanto riguarda l’ITALIAN- JFAC (Joint Force Air Component) è stato quello di conseguire la certificazione della NATO quale Comando di Componente Aerea per la NRF (NATO Response Force) 2016; obiettivo raggiunto, in quanto tutte le attività necessarie alla certificazione sono state portate a termine con successo.
Fase LIVEX
Si è svolta dal 21 ottobre al 6 novembre, e ha visto l’impiego effettivo di uomini e mezzi. L’esercitazione ha avuto luogo su locations differenti in Italia, Spagna e Portogallo; alcune operazioni sono state condotte anche nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo.
Come mostra questa infografica della NATO, i velivoli impiegati nella TJ15 sono stati più di 140, di diversa categoria e provenienza.
Oltre alle forze aeree sono state dispiegate anche numerose forze terrestri e navali
L’esercitazione Trident Juncture ha visto l’Aeronautica Militare italiana in prima linea insieme ai Paesi alleati, con la realizzazione di scenari addestrativi orientati soprattutto allo sviluppo dell’interoperabilità tra aeronautiche di diverse nazioni. Le operazioni hanno interessato la base di Trapani, da dove anche aerei NATO AWACS sono decollati quotidianamente dalla Forward Operating Base (FOB) per prendere parte alle missioni con funzioni di comando e controllo dal cielo.
Alla “wave” conclusiva ha preso parte anche il Comandante la Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, che ha espresso grande soddisfazione per il successo di una esercitazione così vasta e complessa, che ha consentito di fare importanti passi avanti sotto il profilo dell’interoperabilità tra le diverse forze aeree e ha messo alla prova un intero network costituito da tecnologie avanzatissime.
Grazie alla disponibilità del PAO e all’Aeronautica Militare, abbiamo visitato la base aerea di Trapani Birgi, sede del 37° Stormo e principale base aerea di riferimento per l’esercitazione in Italia. Abbiamo avuto modo di assistere alle varie operazioni di volo e di immortalare i velivoli in azione mentre la Trident Jucnture era in pieno svolgimento.
Ecco a voi alcuni scatti del nostro Andrea Bellandi!
La giornata presso la base di Trapani è iniziata con un breve briefing al MIC (Media Info Center), dopodiché spostamento sul piazzale Zulu per iniziare a fotografare la linea volo. A seguire, i primi velivoli hanno iniziato la fase di messa in moto, pronti per la loro missione di volo. Abbiamo seguito le operazioni di taxi e decollo, catturando oltre ai Tornado ed Eurofighter dell’Aeronautica Militare gli F-16C/D Block 50 del 347 Mira “Perseus” (Hellenic Air Force), gli F-16C del 32 Baza Lotnictwa Taktycznego (Polish Air Foce), il KC130H Canadian Air Force, e l’ E-3A Awacs
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