Su-24 russo abbattuto da F-16 turco in Siria: cosa sappiamo finora
Martedì 24 novembre, alle ore 10.24 CEST un caccia bombardiere russo Su-24M è stato abbattuto da un F-16C turco sul confine turco-siriano.
LA VERSIONE TURCA
Stando alla lettera inviata dalla Turchia alle Nazioni Unite, diffusa da Wikileaks, due Su-24 russi avrebbero approcciato lo spazio aereo turco nel distretto di Yayladagi, provincia di Hatay. Due F-16 turchi avrebbero intercettato i due Su-24 russi ai quali, attraverso i canali di “emergenza” (243.00 Mhz o 121.50 Mhz), avrebbero intimato di variare rotta per 10 volte in 5 minuti.
I due cacciabombardieri russi hanno ignorato le segnalazioni ed hanno invaso lo spazio aereo turco ad una quota di 19.000 piedi (circa 6000 metri) penetrando per circa 1,36 miglia percorrendo 1,15 miglia per una durata di 17 secondi.
A seguito di questa violazione, uno dei due Su-24 ha abbandonato lo spazio aereo turco mentre il secondo ha continuato la sua rotta ed è stato abbattuto dagli F-16 che stavano effettuando una missione di ricognizione lungo il confine. Il Su-24 è precipitato su territorio siriano. I due piloti russi si sono eiettati.
Il 3 e 4 ottobre dei Su-30SM e Su-24 avevano invaso lo spazio aereo turco ed erano stati intercettati dagli F-16 di Ankara. Di contro uno dei Su-30SM aveva agganciato via radar (“lock on”) uno degli F-16 turchi per circa 5 minuti e 40 secondi. Un’azione per dimostrare che i caccia russi erano pronti a rispondere al fuoco.
Il 16 ottobre le forze aeree turche avevano abbattuto un drone russo (un EWATT EWG 2, made in China) che aveva sconfinato su territorio turco.
Nel 2014 gli F-16 turchi avevano abbattuto un elicottero Mil Mi-17 siriano, nel 2013 un Mig-23 siriano. Nel 2012 un RF-4 Phantom turco era stato invece abbattuto dai siriani.
LA VERSIONE RUSSA
Il Ministero della Difesa russa contesta la versione turca dell’accaduto. Stando ai dati in loro possesso e a quelli della Difesa aerea siriana, il Su-24 non ha mai violato lo spazio aereo turco, tant’è che l’aereo è precipitato su territorio siriano. Inoltre non sono state registri tentativi di comunicazione tra i due equipaggi, ne tentativi di ‘visual approach’. Secondo i dati raccolti dai radar installati presso la base di Hmeymim (dove risiede il centro delle operazioni russe in Siria), gli F-16 turchi avrebbero invaso lo spazio aereo siriano ripetutamente. Il MoD russo conferma che i due membri dell’equipaggio si sono eiettati, il pilota, Ten. Col.Oleg Peshkov, è stato ucciso da fuoco proveniente da terra. Il co-pilota, Capt. Konstantin Murahtin, è stato recuperato dall’esercito regolare siriano e consegnato ai militari russi. In alcuni filmati si nota che alcuni ribelli siriani hanno aperto il fuoco contro i due piloti russi mentre cercavano di raggiungere terra con il paracadute.
Inoltre uno dei due elicotteri Mil Mi-8 impiegati nelle operazioni di recupero dei due piloti russi (CSAR: Combat Serach and Rescue) è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco e costretto ad un atterraggio di fortuna in territorio neutro. Un membro dell’equipaggio, Alexandr Pozynich della Fanteria di Marina russa, è rimasto ucciso. L’elicottero è stato successivamente distrutto dai ribelli con un missile teleguidato TOW come dimostra questo filmato.
Putin ha definito questo atto come “una pugnalata alle spalle” ricevuta dalla Turchia. Il Ministro della Difesa russo ha inoltre adottato alcune contromisure
- tutte le azioni di bombardamento su territorio siriano saranno effettuate sotto la scorta dei caccia
- sarà dispiegato l’incrociatore “Moskva” dotato di sistema antiaereo S-300 che sarà utilizzato nei confronti di ogni possibile minaccia
- sono stati interrotti tutti i contatti militari con la Turchia
- i nuovissimi sistemi missilistici terra-aria S-400 saranno traslocati presso la base aerea di Hmeimim in Siria, dove si trova il gruppo d’aviazione russo.
Seguiranno aggiornamenti.