Riapre al pubblico il Museo Storico dell’Aeronautica Militare
Il Museo di Vigna di Valle riapre dopo 18 mesi di lavori di ammodernamento
Si è svolta lo scorso 3 maggio la cerimonia di presentazione dei lavori di ammodernamento e riqualificazione che hanno interessato il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, un progetto che rientra nell’ambito delle iniziative per il Centenario dell’Aeronautica Militare che si sta celebrando in questo 2023.
Molte le novità che hanno interessato il Museo, scopriamole insieme.
Qualche cenno su Vigna di Valle
Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare (MUSAM) è stato inaugurato il 24 maggio 1977 e sorge sul sito aeronautico più antico d’Italia, l’Idroscalo di Vigna di Valle “Luigi Bourlot” (LIRB), che si affaccia sul Lago di Bracciano.
Vigna di Valle è stata, agli inizi del 1900, la culla dell’aviazione in Italia. Qui nel 1904, per volere del Maggiore Maurizio Moris, si insediò il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico e da qui nel 1908 volò il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, ad opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni.
Approfondimento: La breve ma intensa vita dei dirigibili a Vigna di Valle
Al MUSAM è conservato il loro “Barchino N 2” utilizzato per le prove idrodinamiche sul lago di Bracciano e che i due successivamente utilizzarono come navicella del loro primo dirigibile N1.
Fino ad allora i dirigibili erano di due tipi: floscio (o flessibile) e rigido (come gli Zeppelin tedeschi). L’N1 era caratterizzato da una rivoluzionaria struttura semirigida, ideata dagli ingegneri italiani. L’N1 volò per la prima volta il 31 ottobre 1908. Decollato da Vigna di Valle, Crocco diresse l’N1 su Roma per poi fare ritorno a Vigna di Valle: fu il primo aeromobile a sorvolare la Capitale. Il 1° novembre 1908 “Il Messaggero” titolava: “Un’altra vittoria del genio italiano”.
Lo sviluppo dei dirigibili proseguì intensamente negli anni successivi, a Vigna di Valle si susseguivano prove ed esperimenti. Nel 1910 fu inaugurata la Scuola Dirigibilisti. Nel 1911 volò l’N1 ter… per poi arrivare alla Prima Guerra Mondiale dove l’Italia fu la prima al mondo ad impiegare una flotta di aerei e dirigibili in un conflitto armato internazionale. Ma alla fine della guerra il mezzo aereo aveva preso il sopravvento sul dirigibile che a quel punto poteva essere impiegato solo per trasporti commerciali e su grandi distanze.
Nasce così con Umberto Nobile (allievo di Crocco) l’era delle esplorazioni artiche, un’era che ebbe vita breve. Nel 1928 con il dirigibile N4, ribattezzato “Italia”, Nobile compì una spedizione al Polo Nord che terminò tragicamente con uno schianto sul pack. Molti dei cimeli della missione al Polo Nord e della “Tenda rossa” sono conservati al MUSAM. Nel 2018 si sono svolte, proprio al MUSAM, le celebrazioni dei 90 anni dall’impresa del dirigibile “Italia” con la presentazione di alcune illustrazioni realizzate da Amedeo Gigli che ripercorrono la celebre impresa.
Così la storia dei dirigibili semirigidi italiani, iniziata nel 1908 sulle sponde del Lago di Bracciano, terminò nel 1928 – esattamente dopo 20 anni – sui ghiacci del Polo Nord.
Negli anni 20 ospitò il Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, il quale cessò le sue attività alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1922 fu costituita la 2^ Squadriglia Sperimentale Idrovolanti e l’idroscalo di Vigna di Valle fu intitolato al capitano pilota Luigi Bourlot. Nel 1930 fu costituito l’88° Gruppo autonomo Caccia Marittima dotato inizialmente di Macchi M.41bis e Cr.20 idro, sostituiti poi dai Cant 10 e Cant 25 e successivamente dagli IMAM Ro.43 e Ro.44. L’88° Gruppo fu operativo a Vigna di Valle fino al 1945.
Nel dopoguerra l’idroscalo ospitò una sezione del Servizio Soccorso Aereo Italiano per poi diventare nel 1948 sede del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti, operanti inizialmente con velivoli Cant Z. 506 “Airone” e poi con Piaggio P136 “Gabbiano”. Nel 1961, con la soppressione del Comando del Soccorso Aereo, cessarono definitivamente le attività di volo presso l’idroscalo di Vigna di Valle.
Annesso al Museo Storico sorge inoltre il Centro di Documentazione “Umberto Nobile”, dove sono conservati numerosi cimeli delle spedizioni polari, la biblioteca personale e gli archivi del Gen. Umberto Nobile.
Vigna di Valle ha rappresentato una pagina importante della storia del volo in Italia ed ha saputo sempre reinventarsi in funzione dei tempi, partendo dalla breve ma intensa e pioneristica attività di sviluppo dei dirigibili, per poi seguire la nascita degli idrovolanti, fino ad arrivare ai giorni nostri ospitando uno dei più grandi e importanti musei aeronautici esistenti al mondo.
Per scoprire qualcosa in più sulla storia di Vigna di Valle consiglio la lettura de “Il lago degli aviatori” di Massimo Mondini
Le novità
- Il restauro del pallone di Garnerin
Il pallone aerostatico di Garnerin, realizzato nel 1804, fu donato da Paolo VI all’Aeronautica Militare nel 1978 e fu esposto al Museo Storico dell’Aeronautica Militare. E’ il più antico cimelio aeronautico esistente al mondo, e recentemente è stato sapientemente e pazientemente restaurato sotto la supervisione della Sovrintendenza dei Beni Culturali. Ora è esposto in una teca all’ingresso del Museo.
Approfondimento: L'incredibile storia del Ballon du Sacre
Correva l’anno 1804, e il duca di Mondragone da Anguillara informava il cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato di Pio VII, di un evento eccezionale. “Ieri sera, 17 dicembre, verso le ventiquattro ore si vide comparire nell’aria un globo di smisurata grandezza che a poco a poco cadde nel lago di Bracciano nelle cui acque sembrava una casa galleggiante. Diversi navicellai vennero spediti nella stessa notte perché se ne impadronissero e lo conducessero a terra, ma insorsero tra loro alcuni alterchi, i quali impedirono l’operazione. Ritornativi questa mattina, per mezzo di una barca l’hanno trasportato nella riva”.
Era il “Ballon du Sacre”, il pallone aerostatico della consacrazione, realizzato dal colonnello Andrè-Jacques Garnerin per le celebrazioni dell’incoronazione di Napoleone Bonaparte. Era stato adornato con oltre 3000 fiaccole, drappi, e vi era stata appesa la corona imperiale con una grande aquila in legno. Il pallone era stato vincolato negli spazi antistanti alla cattedrale di Notre Dame e offriva un grande spettacolo a tutta la folla accorsa per le celebrazioni. La notte del 16 dicembre un’improvvisa variazione del vento strappò gli ormeggi e spinse il pallone in cielo. Sospinto dal vento, il pallone aerostatico oltrepassò le Alpi e giunse a Roma dove, toccando terra, perse il suo prezioso carico. La mongolfiera, alleggerita dal carico, riprese il volo per poi precipitare definitivamente nelle acque del Lago di Bracciano la sera del 17 dicembre 1804, dopo circa 22 ore di volo.
- Nuovi spazi
L’esposizione si snoda nei 4 storici hangar principali, ai quali si aggiunge un nuovo spazio, l’Hangar 100:
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- L’Hangar Troster è il più antico presente in Italia ed è stato ottenuto in conto riparazione danni di guerra dall’Austria alla fine del primo conflitto mondiale. Ospita i velivoli che vanno dagli albori dell’aviazione fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Tra i motori esposti troviamo il Bariquand & Marre Wright n°4, il più antico motore aeronautico ancora funzionante in Europa.
- L’Hangar Velo che collega fisicamente e storicamente l’hangar Troster all’hangar Badoni. Realizzato in 200 giorni, i lavori furono ultimati poco prima dell’inaugurazione del 1977. Ospita i velivoli che hanno operato a cavallo delle due Guerre, gli idrocorsa che hanno fatto la storia della Coppa Schneider – come il Macchi MC.72 tuttora detentore del record di velocità – e sono esposti alcuni cimeli appartenuti al Gen. Umberto Nobile e che hanno fatto parte delle varie spedizioni polari
- L’Hangar Badoni ha struttura interamente metallica realizzata nel 1930 e fu utilizzato come aviorimessa degli idrovolanti di grandi dimensioni fino al 1959. Ora ospita i velivoli della Seconda Guerra Mondiale e del primo periodo post-bellico, come ad esempio il SIAI S.79 “Sparviero” recentemente restaurato, o come il Reggiane Re.2002, uno degli ultimi arrivati, presentato nel 2017 in occasione dei festeggiamenti per il 40° anniversario del MUSAM
- L’Hangar Skema, realizzato a partire dal 1986, ospita i velivoli dell’era moderna come il Fiat G.91 e il Lockheed F-104 Starfighter
- L’Hangar 100, struttura moderna completata nel 2022, è un padiglione che accoglie i velivoli operanti tra i 1952 e il 2020 come MB.339, AMX, F-16, Tornado IDS e prossimamente un Eurofighter
Ai 5 spazi espositivi principali sopra elencati, se ne aggiunge un altro:
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- Magazzino 22: Si tratta di un fabbricato composito realizzato nel 1927. Sino all’intervento di restauro odierno (finalizzato alla destinazione museale) l’edificio ha svolto negli anni il ruolo di magazzino, officina, sede di uffici e infine alloggi per gli avieri. Ora è stato adibito ad area polivalente con esposizione di motori, divise e cimeli, aree didattiche, sale mostre e una zona multimediale con simulatori di volo e realtà virtuale.
Anche gli hangar storici, dopo oltre quarant’anni di apertura al pubblico, sono stati interessati da interventi di riqualificazione: l’atrio, la caffetteria e la sala conferenze sono stati completamente ripensati e ristrutturati, così come il percorso espositivo all’interno degli hangar stessi, sottoposti anche ad interventi importanti, dalla copertura alla pavimentazione, dall’illuminazione al sistema di areazione, amplificazione, antincendio e videosorveglianza.
Grazie al lavoro di un Comitato Tecnico Scientifico ed al supporto sia di esperti esterni per la curatela scientifica, per l’allestimento e la grafica, sia di ingegneri e personale specializzato della Forza Armata, sono stati riprogettati gli spazi esistenti – collocando cimeli e velivoli in modo più razionale e funzionale – e realizzati nuovi spazi, con schermi e aree multimediali, simulatori di volo, una sala cinema, aree relax per i visitatori e dei suggestivi tunnel di collegamento tra gli hangar dalla originale forma di carlinga di aereo.
Sono stati realizzati un centro accoglienza (“Ipogeo”) attiguo al parcheggio visitatori, che fungerà da punto informazioni prima della partenza della visita, e uno “Shop” per la vendita di articoli aeronautici.
- I velivoli esposti
La collezione, unica nel suo genere, conta circa 80 velivoli esposti. Come accennato in precedenza, la disposizione dei velivoli e delle teche ha subito una variazione, alcuni cimeli sono stati riposizionati nel Magazzino 22.
Alcuni velivoli come il Douglas C-47DL “Skytrain”, il Grumman S2F-1 “Tracker”, il Gumman HU16B “Albatross” sono esposti all’esterno, così come il Breguet Br. 1150 “Atlantic” arrivato al MUSAM nel 2018.
Clicca sul nome del’Hangar per scoprire i velivoli esposti
SPAD S.VII “Fulco Ruffo di Calabria”
MACCHI-HANRIOT HD.1 “F.T Baracchini”
SIT BLERIOT XI-2
ANSALDO SVA 5 “G.B. Granzarolo”
CAPRONI Ca.3
WRIGHT FLYER “Type A”
JUNKERS J.1
LOHNER L
BARCHINO IDROPLANO “Crocco Ricaldoni”
MACCHI M.67
MACCHI-CASTOLDI MC.72
FIAT C.29
ANSALDO AC.2
IMAM Ro.37 Bis “Lince”
IMAM Ro.43
CAPRONI Ca. 100
FIAT CR.32 HISPANO HA 132-L “Chirri”
FIAT CR.42 “Falco”
BONOMI BS.17 “Allievo Cantù”
CAMPINI CAPRONI CC.2
SIAI S.82 “Marsupiale”
MACCHI C.200 “Saetta”
NARDI FN.305
REGGIANE Re.2002 “Ariete II”
FIAT G.212
MACCHI C.202 “Folgore”
MACCHI C.205 “Veltro”
FIAT G.55 “Centauro”
SIAI S.79 “Sparviero”
FIESLER FI.156 “Storch”
NORTH AMERICAN P-51 “Mustang”
CRDA CANT Z.506 “Airone”
SUPERMARINE “Spitfire” MK.IX-E
REGGIANE Re.2000 “Falco”
LOCKHEED F-104G “Starfighter”
PANAVIA “Tornado” ADV
DE HAVILLAND DH.113 NF MK.54 “Vampire”
FIAT G.91Y
CANADAIR CL-13 (F-86E) “Sabre”
MACCHI MB.308
LOCKHEED RT-33 “Shooting Star”
FIAT G.46-4A
FIAT G.59-4B
NORTH AMERICAN T-6G “Texan/Harvard IV”
FIAT G.80
SIAI SF.260AM
MACCHI M.416
AERMACCHI MB.326E
FIAT G.91 T
SAI AMBROSINI CVV.6 “Canguro Palas”
REPUBLIC RF-84F ” Thunderflash”
FIAT (NORTH AMERICAN) F-86K
REPUBLIC F-84F “Thunderstreak”
FIAT G.91R/1
SAI AMBROSINI SUPER S.7
AERFER “Ariete”
AERFER “Sagittario II”
AGUSTA-BELL AB.47G-2
AGUSTA-BELL AB.47J
AGUSTA-BELL AB.204B
AGUSTA BELL AB.212 ICO
AGUSTA-SIKORSKY SH3D/TS
AGUSTA-SIKORSKY HH-3F “Pellican”
AERMACCHI MB.339 PAN
FIAT G.91 PAN
PIAGGIO P.166M
PIAGGIO DOUGLAS PD-808
EUROFIGHTER F 200 “Typhoon” (non ancora in esposizione)
PANAVIA PA-200 “Tornado” IDS
LOCKHEED MARTIN F-16 ADF “Fighting Falcon”
AMX INTERNATIONAL AMX
- App ufficiale del MUSAM
E’ stata realizzata l’APP Ufficiale del Museo Storico per smartphone Android e IOS, è possibile scaricarla tramite questi link
La app del MUSAM è stata concepita sia come ausilio durante la visita presso il Museo, sia per effettuare un “tour virtuale” comodamente da casa. Le descrizioni degli ambienti e dei velivoli aiutano a godere l’esperienza anche in assenza di personale specializzato. Una voce narrante fornisce un importante ausilio anche per ipovedenti accompagnati.
- La cerimonia
Come accennato, lo scorso 3 maggio il Museo Storico dell’Aeronautica Militare ha riaperto i battenti in occasione della cerimonia di presentazione dei lavori di ammodernamento.
Dopo circa 18 mesi di lavori, il Museo di Vigna di Valle vede ampliata la sua superficie espositiva del 30%, arrivando a superare i 16.000 metri quadri complessivi, andando a consolidare la sua posizione tra i più importanti musei aeronautici al mondo.
L’evento è stato presieduto dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, con la partecipazione del Generale Ispettore Capo (ric) Basilio Di Martino, Presidente dell’ufficio di programma “Comitato Centenario dell’Aeronautica Militare” e di numerose autorità civili, religiose e militari; tra gli illustri ospiti anche il Vice Presidente della Camera dei Deputati, On. Giorgio Mulè.
“L’occasione del Centenario, una data particolarmente simbolica, è stata colta per rivisitare il Museo” ha sottolineato il Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino nel suo discorso di apertura della cerimonia. “Ridisegnare le collezioni, riproporlo in una chiave in linea con i moderni concetti della scienza museale: questo è quello che è stato fatto cogliendo anche l’occasione per un adeguamento infrastrutturale che lo ponesse in linea con le più recenti normative. L’obiettivo è quello di avere un sistema museale che favorisca l’interazione con il visitatore.” Il Generale Di Martino ha poi commentato: “In un Museo come questo il futuro, il presente e il passato, sono intimamente collegati. La storia ci consente una chiave interpretativa che utilizza le chiavi di lettura che ci vengono dal passato per interpretare il presente e il futuro. Su tutto questo c’è una spinta dominante che è quella verso la tecnologia, perché l’Aeronautica Militare non può non essere eccellenza tecnologica e questo inevitabilmente la proietta verso il futuro.”
Ha preso poi la parola il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti: “Questa cerimonia ha un’altissima valenza simbolica, ma è anche sostanziale perché oggi l’Aeronautica Militare onora la propria storia e le gesta di tutti coloro che fecero la scelta di servire la Patria con l’uniforme azzurra, vivendo, combattendo, in alcuni casi fino all’estremo sacrificio, utilizzando alcuni dei mezzi e dei reperti conservati all’interno di questi gloriosi e rinnovati Hangar.” Ha poi continuato dicendo: “Con uno sforzo corale di tutta la Forza Armata, abbiamo rinnovato la casa della nostra storia in modo che possa accogliere nei prossimi decenni tutti coloro che cercheranno l’approfondimento e saranno interessati a scoprire i valori e le tradizioni di un’istituzione centenaria ma al tempo stesso giovane, dinamica, vitale e tecnologicamente avanzata“. Il Gen. Goretti ha poi concluso: “Un museo è un luogo educativo per eccellenza, soprattutto per le nuove generazioni e per i ragazzi che stanno formando la propria coscienza e il proprio intelletto. Parla con un linguaggio semplice e utilizza un codice universale che non solo non conosce confini, ma spesso li supera. Questo rappresenta un concetto molto vicino al mezzo aereo.”
Ecco le parole del Capo di SMA, Luca Goretti, dell’ On. Giorgio Mulè e del Generale Di Martino a margine della cerimonia:
- Nuovo logo, brand identity, shop
Il rinnovamento, oltre ad interessare gli spazi e la collezione esposta, ha riguardato anche all’identità visiva che è stata completamente rivisitata, con un logo stilizzato che richiama in modo iconico uno dei simboli dell’ingegno aeronautico italiano e della storia della Forza Armata, l’idrovolante Savoia-Marchetti S.55. Sarà operativo anche il nuovo “shop”, simbolo della sinergia tra Aeronautica Militare e Difesa Servizi per la valorizzazione dei beni culturali delle Forze Armate attraverso la realizzazione di prodotti iconici che raccontano la storia delle Istituzioni Militari.
- Nuova gestione e riapertura al pubblico
“Novità anche per il biglietto d’ingresso: al fine di migliorare la qualità dei servizi forniti, e prendendo spunto dalle molteplici richieste e suggerimenti che negli anni i visitatori ci hanno segnalato, la gestione del Museo sarà affidata ad una ditta specializzata individuata da Difesa Servizi SpA, l’organo dedicato alla gestione e alla valorizzazione anche delle strutture del Ministero della Difesa, che ha già avviato un processo di valorizzazione per individuare l’operatore economico a cui affidare le attività del museo”. Così recita il comunicato stampa divulgato in occasione dell’evento.
La riapertura al pubblico del Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle è prevista indicativamente a metà maggio, ma non è stata indicata una data specifica.
Non ci resta altro che attendere la data di riapertura al pubblico per poter ammirare in tutto il loro splendore i “tesori” che Vigna di Valle ormai custodisce, con rinnovata passione, da oltre 45 anni.
Foto e testo: Valerio De Cecco
Filmati: 5° Ufficio Pubblica Informazione dell’Aeronautica Militare
Ultimo aggiornamento 12/05/2023 9:30