Frecce Tricolori sul Museo Storico dell’AM e Commemorazione del dirigibile ITALIA
La Pattuglia Acrobatica Nazionale è tornata a solcare i cieli del Lago di Bracciano dopo oltre 10 anni di assenza.
Venerdì 25 maggio le Frecce Tricolori hanno salutato i comuni rivieraschi di Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano Romano effettuando alcuni sorvoli e colorando il cielo con il tricolore. Oggetto del sorvolo è stato anche il Museo Storico dell’Aeronautica Militare Italiana che sorge sul sito aeronautico più antico d’Italia, l’Idroscalo di Vigna di Valle “Luigi Bourlot”, e che proprio l’anno scorso ha compiuto il suo 40° anniversario.
Il saluto delle Frecce Tricolori si è svolto in concomitanza della celebrazione dei 90 anni dall’impresa del dirigibile Italia, condotta dal Generale Umberto Nobile alla scoperta del Polo Nord. A riguardo l’Hangar Troster del Museo ha ospitato la seconda tappa di un ciclo di conferenze internazionali di due giorni organizzata dalla Società Geografica Italiana (a suo tempo formale organizzatrice della spedizione) per commemorare l’impresa.
Per celebrare l’impresa di Nobile è stato esposto nel Museo Storico un pannello realizzato dall’illustratore Amedeo Gigli che ripercorre la cronistoria della spedizione, dalla partenza del 23 maggio 1928 al recupero degli ultimi superstiti da parte del rompighiaccio sovietico “Krasin” avvenuto il 14 luglio. I dettagli qui “Illustrazione della spedizione del dirigibile Italia al Polo Nord”
Il dirigibile Italia, costruito a Roma e partito per la missione polare dalla città di Milano, era stato attrezzato come laboratorio volante per rilievi geografici, oceanografici, geofisici e atmosferici, giacchè la missione aveva una connotazione marcatamente scientifica. Erano 16 in tutto le persone a bordo, incluso il comandante Umberto Nobile . Alcuni di loro a vevano già preso parte, nel 1926, al primo volo transpolare col dirigibile NORGE nel quadro dell’Amundsen – Ellsworth – Nobile Transpolar Flight.
Il polo veniva raggiunto con successo il 25 maggio del 1928, ma a causa di avverse condizioni meteo incontrate durante il viaggio di rientro verso la base di Ny Ålesund, il dirigibile Italia si schiantava sul pack, perdendo nel l’impatto una parte della cabina e parte dell’equipaggio che veniva sbalzato fuori. Ciò che restava del dirigibile riprendeva quota, alleggerito dopo l’urto, portando con se sei persone rimaste a bordo e scomparendo nelle nebbie polari.
I superstiti sul pack, grazie al materiale fortunosamente recuperato, riuscivano a rimettere operativa la radio di bordo con la quale, dopo circa un mese di estenuanti tentativi e con la batteria ormai quasi del tutto scarica, riuscivano a segn alare ai soccorritori e al mondo intero che ormai li dava per spacciati che invece erano ancora vivi.
Ebbe così inizio una rocambolesca operazione di soccorso internazionale, durante la quale perse la vita nel mare di Barents il famoso esploratore norvege se Roald Amundsen. Il salvataggio si concludeva il 12 luglio con l’intervento risolutivo della nave rompighiaccio sovietic a “Krassin”, che recuperò i superstiti.
Al Museo Storico sono esposti alcuni cimeli appartenuti al Gen. Umberto Nobile e che hanno fatto parte delle varie spedizioni polari. Non solo, il Centro di Documentazione, annesso al Museo Storico, conserva numerosi cimeli delle spedizioni polari, la biblioteca personale e gli archivi del Gen. Umberto Nobile.
Proprio poco tempo fa, nell’ambito di alcune ricerche storiografiche, è stata ritrovata nel Centro di Documentazione l’unica foto fin’ora conosciuta della Stazione Radio del dirigibile. Oltre a questo, il sedime dell’idroscalo di Vigna di Valle è legato in maniera indissolubile alla storia degli aerostati: da qui decollò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, progettato e costruito dai capitani Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni.
Al termine della mattinata è stata deposta una corona di alloro ai piedi del Monumento ai caduti dell’equipaggio Italia e a tutti i soccorritori deceduti. Il Monumento si erge difronte l’Hangar Velo del Museo e si affaccia sulle acque del Lago di Bracciano
E’ l’esatta copia del Monumento voluto da Umberto Nobile ed eretto a sue spese il 29 giugno 1969 nel Parco del Popolo di Tromso (Norvegia). Da Tromso decollò il 18 giugno 1929 l’idrovolante Latham 47 con a bordo Amundsen (amico-rivale di Nobile), Dietrichson e altri 4 uomini dell’equipaggio alla ricerca del dirigibile Italia. Purtroppo si persero le tracce dell’idrovolante e degli occupanti, precipitati nel Mar di Barents nel disperato tentativo di soccorrere i superstiti dell’Italia.
“Il monumento consiste in due ali di cemento armato orientate secondo il meridiano, l’una alta circa 11 metri rivolta a Nord, l’altra, più bassa, di circa nove metri rivolta a sud…sull’ala a nord, è incisa l’epigrafe dettata dal poeta Alfonso Gatto…sull’altra sono incisi i nomi dei caduti con le date e i luoghi” (da Umberto Nobile: il destino di un uomo, Mursia 1988).
Per chi volesse far visita al Museo Storico: attualmente l’Hangar Skema – che ospita i velivoli dell’era “moderna” – è in fase di ristrutturazione e non è accessibile, alcuni velivoli sono stati ricollocati all’esterno.