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Elicottero russo Kamov KA-52 lancia dei razzi per errore

Come mostrato nel seguente video, un elicottero russo Kamov Ka-52 “Alligator” ha lanciato una salva di razzi contro alcuni veicoli parcheggiati nei pressi di quello che sembra essere un poligono militare.

Il Ka-52 (“Hokum-B” per la NATO) è un elicottero biturbina alimentato da due motori Klimov VK-2500 dotato di glass cockpit, avionica avanzata e sedili eiettabili: come tutti i membri della famiglia Kamov si tratta di una macchina caratterizzata da due rotori coassiali. Altri dettagli e filmati del Kamov durante l’esibizione al MAKS 2015 al link Kamov Ka-52 “Alligator”, l’elicottero del futuro.

In base alle prime indiscrezioni diffuse via social e dal sito 66.ru, l’episodio sarebbe avvenuto in occasione dell’esercitazione Zapad 2017 e almeno 2 persone sarebbero rimaste ferite: si tratterebbe di civili che stavano assistendo alle operazioni militari.

Il sito RT, così come SputnikNews ed Interfax, smentiscono questa ipotesi secondo cui l’incidente sia avvenuto durante Zapad-2017, riportando un comunicato dell’Ufficio Stampa del Distretto Militare Ovest dove si afferma che “Il 18 settembre, nell’ambito delle esercitazioni strategiche congiunte Zapad-2017 non è avvenuto nessun incidente legato all’aviazione militare. Tutte le informazioni sui social network in merito a raffiche sulla folla di giornalisti, su feriti gravi, rappresentano una provocazione deliberata o la stupidità personale di qualcuno”

Il sito RBC aggiunge alcuni dettagli: secondo alcuni fonti del Ministero della Difesa russo l’incidente sarebbe occorso durante un’esercitazione (non Zapad-2017) lo scorso 16 settembre e 3 militari sarebbero rimasti feriti. Il lancio dei razzi è stato causato da un’anomalia nel sistema di puntamento del Ka-52. E’ stato pubblicato anche il video integrale dove, nei primi frame, si intravede un gruppo di militari che sta assistendo alla scena che precede l’esplosione.

La dinamica e le modalità dell’incidente non sono tuttora chiare.

Su Youtube è apparso anche il presunto filmato registrato dal cockpit del Kamov KA-52 che riprende il lancio dei razzi.

 

Riguardo Zapad-2017

L’ esercitazione “Zapad 2017” è iniziata il 14 settembre ed in corso di svolgimento fino al 20 settembre in Bielorussia ed in tre Oblast’ orientali della Russia. Si tratta di una imponente esercitazione militare, seguita da 95 osservatori provenienti da 50 nazioni, che ha lo scopo principale di migliorare la compatibilità e l’interoperabilità dei centri di controllo e comando, e di testare e migliorare le capacità di pianificazione e controllo delle operazioni dell’intera gerarchia militare, dal soldato semplice al comandante.

Coinvolti praticamente tutti gli assetti delle forze armate, dalla Marina russa, alle forze di terra, fino alle componenti aeree: si parla di 70 velivoli tra aerei ed elicotteri,680 veicoli da combattimento, inclusi carri T-90 e BMPT “Terminator 2”, 200 pezzi di artiglieria,lanciarazzi,10 navi.

Molto variegati gli scenari affrontati dalle varie forze in campo: è stato simulato l’attacco a flotte avversarie nel Mar Baltico (solo pochi giorni fa un Tupolev Tu-22M3 è uscito fuori pista, senza conseguenze per i quattro membri di equipaggio, presumibilmente tornava da un attacco simulato), la localizzazione e distruzione di un sottomarino avversario, condotta da Kamov Ka-27PL.

Sulla terraferma uno degli scenari ipotizzava la presenza di terroristi infiltrati in Russia che riuscivano in breve tempo a prendere il controllo di diversi campi d’aviazione e mezzi aerei e terrestri, organizzandosi in diverse unità, ognuna costituita da contingenti di circa 500 uomini.

Per neutralizzare la “minaccia” sono stati effettuati sbarchi di paracadutisti da Ilyushin Il-76MD90 “Candid”, dispiegati sistemi di difesa antiaerea (Pantsir-S1, Strela-1) , ed i veicoli di terra come i carri armati T-90 ed i BMPT “Terminator 2” hanno ricevuto l’appoggio da parte di Sukhoi Su-24 “Fencer” e Su-34″Fullback”, oltre che degli elicotteri. I soli elicotteri hanno colpito più di 20 bersagli, volando a pochissimi metri dal suolo e a differenti distanze e scaglioni.

Testo: Valerio De Cecco e Antonio Di Trapani

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