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Alla scoperta del GRUPELICOT 5 della Marina Militare

Il 1° marzo 2022 abbiamo fatto visita alla Stazione Elicotteri della Marina Militare di Luni Sarzana (Maristaeli Luni), in provincia di La Spezia. Abbiamo avuto l’occasione di passare una giornata con il personale del 5° Grupelicot e di prendere parte ad una missione addestrativa a bordo dell’SH-90A. Ecco il nostro resoconto e le nostre foto.

MARISTAELI LUNI

Maristaeli Luni è una delle tre basi aeree della Marina Militare – le altre due sono Maristaeli Catania e Grottaglie – e dal 1999 è intitolata all’ammiraglio Giovanni Fiorini, uno dei pionieri dell’Aviazione Navale. La base divenne operativa a partire dal 1° novembre 1969 con la costituzione del GRUPELICOT 5 dotato degli Agusta Bell AB 47J. Successivamente, nel 1971, anche 1° Gruppo Elicotteri di Catania con gli SH 34 si trasferisce presso Maristaeli Luni.

L’aeroporto nelle adiacenze della base Maristaeli Luni è intitolato a “Bartolomeo Arrigoni”. La pista è in asfalto, è lunga 905 metri e larga 23 metri ed è condivisa tra Marina Militare, Aeroclub Lunense e Guardia Costiera.

Gli elicotteri della Marina Militare effettuano decolli e atterraggi dalla piazzola a Sud della base. La pista è usata in caso di decolli a pieno carico.

La Stazione Elicotteri di Luni è anche sede di tre importanti centri di eccellenza:

  • Centro addestramento ammaraggio forzato inaugurato nel 1990
  • Centro sperimentale aeromarittimo operativo a partire dal 2006
  • Centro simulazione di missione per EH 101 attivo dal 2012

Il Centro di addestramento di ammaraggio forzato ha lo scopo di preparare gli equipaggi di volo alla fuoriuscita dalla carlinga di un elicottero in caso di ammaraggio forzato.

La struttura utilizzata per effettuare l’addestramento si chiama Helo Dunker. E’ costituita da una piscina profonda 5 metri, lunga 25 e larga 12, dove viene calato – tramite un argano – il Modular Egress Training Simulator (METS) ovvero il simulacro che riproduce la carlinga di un elicottero con al suo interno le postazioni per l’equipaggio e per i piloti. Il METS è una struttura modulare che può replicare le carlinghe degli elicotteri in uso alla Marina Militare e non solo. Anche la configurazione interna può essere modificata in pochi istanti, come la disposizione dei sedili, dei portelli di uscita, degli armamenti…

Dopo aver seguito una serie di corsi teorici dove vengono trattate diverse materie come tecniche per immersione, abbandono da un velivolo ammarato, sopravvivenza in mare, gestione del panico…, i frequentatori affrontano delle prove pratiche a 3 fasi crescenti di difficoltà ovvero

  • ammaraggio pianificato controllato
  • ammaraggio pianificato con successivo capovolgimento in acqua dell’elicottero
  • ammaraggio immediato non pianificato

Durante queste prove l’equipaggio deve abbandonare la carlinga dell’elicottero sotto la supervisione degli istruttori mettendo in pratica quanto appreso durante la fase teorica.

La struttura viene utilizzata anche per addestrare gli equipaggi alle operazioni con il verricello e per simulare l’utilizzo del battello di salvataggio.

I piloti della Marina Militare devono affrontare queste prove una volta l’anno, mentre gli specialisti una volta ogni 3 anni. L’Helo Dunker viene utilizzato anche da equipaggi di altre Forze Armate, sia italiane che estere.

Maristaeli Luni ospita anche il Centro sperimentale aeromarittimo (C.S.A.), il quale è incaricato di condurre le attività di studio e valutazione operativa degli elicotteri e dei sistemi relativi allo specifico impiego marittimo degli aeromobili della Forza Armata.

Il CSA rappresenta l’evoluzione del preesistente Gruppo di Lavoro EH101. Infatti nel 1996, a causa delle problematiche connesse all’entrata in servizio di una macchina così complessa come l’EH101, lo Stato Maggiore Marina decise di creare un “Gruppo di Lavoro EH-101” a cui affidare il compito di valutare le prestazioni e le capacità del nuovo elicottero.

Visti gli ottimi risultati raggiunti dal Gruppo di Lavoro, dal 1 gennaio 2006 fu costituito presso la Stazione Elicotteri di Luni il Centro Sperimentale Aeromarittimo (C.S.A.) il quale tuttora svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dei nuovi programmi ed in tutte le attività di studio, valutazione operativa, sperimentazione e modifica degli elicotteri.

A Luni troviamo anche il Centro simulazione di missione per EH 101 (Full Crew Mission Simulator FCMS) che rappresenta lo stato dell’arte per l’addestramento integrato degli equipaggi di volo all’impiego dell’elicottero EH101 e allo svolgimento dell’attività operativa. E’ costituito da due moduli:

  • il Full Mission Flight Simulator, che replica fedelmente la cabina di pilotaggio dell’elicottero
  • il Rear Crew Trainer, che riproduce fedelmente la porzione della cabina dove sono situati gli operatori di volo addetti alla gestione di sensori e sistemi.

I due moduli sono collegati ad un computer e supervisonati tramite una stazione di controllo dalla quale è possibile gestire tutta la sessione addestrativa. Il sistema è in grado di offrire la piena simulazione sia procedurale sia di volo per missioni addestrative ed operative.

Durante la nostra visita abbiamo assistito alla fase finale di una missione addestrativa che si è conclusa con un appontaggio dell’EH-101 sul ponte di volo di Nave Cavour.

Prossimamente presso Maristaeli Luni sarà realizzata una nuova infrastruttura per ospitare il simulatore di volo dell’NH90 trasformando così la base di Luni in un centro d’eccellenza per la formazione dei nuovi piloti. Attualmente Luni ospita anche i piloti, operatori di volo e manutentori di volo qatarioti della Qatar Emiri Air Force ai quali la Marina Militare fornisce l’addestramento avanzato su linea volo NH-90.

Il compito della Maristaeli è quello di coordinare le attività dei due Gruppi di Volo basate a Luni, ovvero il GRUPELICOT 1 e 5, di fornire supporto logistico, addestramento, assicurare il supporto dei mezzi aerei imbarcati sulle unità della Squadra Navale o rischierati nei teatri operativi e si occupa dell’efficienza delle infrastrutture aeroportuali.

I GRUPELICOT 1 e 5, basati a Maristaeli Luni, operano principalmente da bordo delle Unità Navali nel campo della lotta antinave, antisommergibile e, congiuntamente con gli Incursori e Subacquei della Marina, nel campo delle operazioni speciali.

IL GRUPELICOT 1 E L’EH-101

Il GRUPELICOT 1 è dotato di elicotteri AgustaWestland EH-101, elicottero multi ruolo medio pesante sviluppato grazie ad una “joint venture” tra l’Agusta e la Westland disponibile nelle varianti

  • Maritime Patrol Helicopter (MPH) per operazioni di sorveglianza e contrasto alle Unità di superficie e subacquee
  • Helicopter Early Warning (HEW) per operazioni di sorveglianza aerea e di superficie a grande distanza e di supporto alla componente aerotattica imbarcata
  • Assault Support Helicopter (ASH) per il trasporto di truppe, mezzi e materiali, nonché per evacuazione sanitaria.

Il GRUPELICOT 1 svolge principalmente missioni di tipo eliassalto marittimo e trasporto truppe, in secondo luogo svolge missioni di ricerca e soccorso (SAR), trasporto logistico e di personale, evacuazione medica (MEDEVAC) e supporto alla Protezione Civile con elicotteri MH-101A, ovvero la versione da eliassalto marittimo dell’EH-101.

IL  GRUPELICOT 5 E L’NH-90

Il GRUPELICOT 5 è dotato di elicotteri NH-90 prodotti dal consorzio Nato Helicopter Industries (NHI) costituito da Leonardo, Eurocopter e Stork Fokker Aerospace. Esistono due varianti principali dell’NH-90: la variante navale “NFH” (NATO Frigate Helicopter) e la variante terrestre “TTH” (Tactical Transport Helicopter).

L’NH90 è il primo elicottero al mondo completamente “fly-by-wire” e la Marina Militare ne ha acquistati complessivamente 56 di cui:

  • 46 nella versione pattugliamento marittimo denominata SH-90A
  • 10 nella versione assalto marittimo denominata MH-90A

Quest’ultima versione viene anche denominata MITT (Maritime – Italian Navy Tactical Transport) in quanto combina le principali caratteristiche della variante terrestre da trasporto tattico, come la rampa posteriore e l’equipaggiamento di missione, e elementi tipici della versione navale quali il carrello e il rotore principale ottimizzato per l’impiego imbarcato.

Le caratteristiche dell’NH-90 lo rendono impiegabile da bordo di unità navali tipo fregata in condizioni di mare particolarmente sfavorevole. La possibilità di ripiegare sia le pale del rotore principale che la coda dell’elicottero, ne facilita il ricovero anche in spazi di dimensioni limitate come quelli delle unità navali. Ha la possibilità di essere assicurato sul ponte di volo con l’utilizzo del deck-lock, un sistema di ancoraggio che consente all’NH-90 di “arpionarsi” al ponte senza l’impiego delle classiche catene. La movimentazione dell’elicottero in hangar e sul ponte può essere effettuata in modo automatico, senza impiego di personale ed anche in situazioni di elevato sbandamento della piattaforma, grazie ad un carrello scorrevole su rotaie al quale viene vincolato l’elicottero.

L’NH-90 è dotato di due motori General Electric T700-GE-T6E1 che consentono all’elicottero di raggiungere la velocità massina di 315 Km/h (170 Kts) e di operare con un peso massimo al decollo di circa 11.000 Kg. L’autonomia massima è di 4 ore circa che corrisponde ad un raggio di azione di circa 1.150 Km (621 nm).

Le due versioni – SH-90A e MH-90A – seppur derivate dello stesso elicottero, si differenziano per sistemi di bordo e armamenti, necessari per assecondare le differenti esigenze operative:

SH-90A (ASW/ASuW)
•RADAR (ISAR + IFF Int.)
•SONAR HELRAS + SONOBUOYS
•EWS (Electronic Warfare System)+ Chaffs & Flares
•FLIR
•LINK 11 in UHF/HF
•NVG compatibile
•FAST ROPE
•RESCUE HOIST
•CARGO HOOK
•2 missili MARTE MK2/S
•2 siluri MU-90
•2 mitragliatrici DillonM134D 7,62 mm
MH-90A (Maritime Assault)
•HMSD (Helment Mounted Sight Display) NVG + FLIR integrato
•RADAR meteo
•FLIR di navigazione
•OWS (Obstacles Warning System)
•EWS (Electronic Warfare System)+ Chaffs & Flares
•NVG compatibile
•FAST ROPE
•RESCUE HOIST
•CARGO HOOK
•Floor WINCH
•Parachute Light
•Rampa di carico posteriore
•2 mitragliatrici DillonM134D 7,62 mm

 

L’SH-90A, dovendo svolgere missioni di tipo lotta antinave e antisommergibile (ASW/ASuW – Anti Submarine Warfare/Anti Surface Warfare) è dotato di radar di scoperta di superficie ISAR in grado di generare un’immagine bidimensionale ad alta qualità e di un sistema HELRAS per la localizzazione subacquea composto da sonar e sonoboe (boe radioacustiche utilizzate in combinazione con il sonar per la lotta antisommergibile). Inoltre può impiegare missili antinave Marte MK2/S e siluri antisommergibile tipo MU-90. Grazie al design modulare dell’NH-90, in caso di necessità un SH-90A può essere riconfigurato internamente – rimuovendo ad esempio il sistema di lancio sonoboe – ed essere convertito per altri tipi di missione.

L’MH-90A, svolgendo invece missioni di tipo eliassalto marittimo e trasporto truppe, ha una configurazione interna idonea al trasporto tattico di truppe (14-20 unità) o di materiali (fino a 2.500 Kg di carico). E’ dotato di radar meteo, sistemi OWS (Obstacles Warning System) per avvisare l’equipaggio di eventuali ostacoli a bassa quota, ha una rampa di carico posteriore che facilità lo sbarco di materiali/mezzi/personale, l’equipaggio è dotato di casco HMSD (Helment Mounted Sight Display) con visore notturno (NVR) e infrarosso (FLIR) integrati.

Dalle seguenti foto è possibile notare la differente configurazione interna.

Allo stesso modo, in base alle esigenze di Forza Armata, i piloti seguiranno percorsi formativi differenti in funzione della linea alla quale saranno assegnati, ovvero lotta antinave/antisommergibile o eliassalto. I primi saranno specializzati per missioni ASW/ASuW su SH-90A, i secondi per missioni eliassalto su MH-90A (comunque le missioni eliassalto possono essere svolte con entrambe le versioni dell’elicottero).

Anche gli equipaggi variano in funzione della linea volo e della tipologia di missione da affrontare. Ad esempio per una missione di ricerca e soccorso, l’equipaggio sarà composto da pilota, copilota, responsabile di cabina, verricellista e operatore per il recupero di naufrago in mare. Nel caso di una missione di eliassalto, l’equipaggio minino prevede pilota, copilota e 2 gunner di cui uno sarà responsabile di cabina.

Il GRUPELICOT 5 svolge principalmente missioni di tipo

  • Lotta antinave e antisommergibile (ASW/ASuW)
  • Eliassalto marittimo

e missioni definite secondarie come:

  • Ricerca e soccorso (SAR)
  • Trasporto logistico e di personale
  • Evacuazione medica (MEDEVAC)
  • Supporto alla Protezione Civile.

Il GRUPELICOT 5 ha svolto missioni di la lotta anti sommergibile ed anti nave in diversi scenari partecipando a missioni nel Golfo Persico, Somalia, Jugoslavia, Albania, Libano, Afghanistan.

Di recente il GRUPELICOT 5 ha partecipato a missioni/operazioni/esercitazioni come:

  • “Ready For Operation” con un SH-90A imbarcato su Nave Cavour alla volta di Norfolk dove l’Unità ammiraglia della Marina Militare ha conseguito la certificazione per l’impiego degli F-35B
  • Operation EURNAVFOR MED IRINI” per assicurare, tra l’altro, il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU che dal 2011 vietano il traffico di armi da e per la Libia
  • Operation Eunavfor ATALANTA” per la sorveglianza ed il riconoscimento e il contrasto di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria nel Corno d’Africa
  • Partecipazione al SNMG2, ovvero al Secondo Gruppo Navale Permanente della Nato che fa parte della Forza di Reazione Rapida della Nato (Nato Response Force). Le navi della SNMG2 partecipano periodicamente all’operazione Nato Sea Guardian di contrasto al terrorismo marittimo e prendono parte a esercitazioni aeronavali organizzate dalla Nato
  • Operazione Gabinia” per garantire la sicurezza delle vie marittime per il libero uso del mare nel Golfo di Guinea contrastando in particolare il fenomeno della pirateria marittima
  • Operazione Mediterraneo Sicuro (OMS)” per garantire nel Mediterraneo la difesa e la sicurezza delle linee di comunicazione marittime, il controllo del dominio subacqueo, la salvaguardia delle attività economiche di interesse in alto mare, la protezione delle flotte nazionali, mercantile e peschereccia, nonché dei mezzi appartenenti ad altri corpi dello Stato.

Riguardo il ruolo di ricerca e soccorso, da non dimenticare l’apporto del GRUPELICOT 5 durante le operazioni di salvataggio del Norman Atlantic. Era la notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014, con bufera di neve e il mare in burrasca, quando il traghetto “Norman Atlantic” che viaggiava da Igoumenitsa (Grecia) ad Ancona con 499 persone a bordo, prese fuoco nei pressi del canale di Otranto. La macchina dei soccorsi si mise subito in funzione e la Marina Militare rispose alle richieste di aiuto del “Norman Atlantic”, intervenendo tempestivamente con mezzi e uomini per trarre in salvo le quasi 500 persone che si trovavano a bordo. Un’operazione molto pericolosa viste le condizioni meteo con venti a 40 nodi (75 km/h) e mare molto agitato con onde fino a 6 metri.

In volo con l’SH-90A

Dopo aver visitato la Stazione Elicotteri di Luni e dopo aver conosciuto il GRUPELICOT 5, è ora di andare il volo con l’SH-90A

Ci dirigiamo in sala briefing per conoscere l’equipaggio e per conoscere i dettagli della missione odierna alla quale prenderemo parte. Dopo le presentazioni di rito, un primo sguardo va alle condizioni meteo che sono favorevoli, di conseguenza l’attività volativa è confermata.

E’ previsto un volo di addestramento per consentire ai piloti e operatori il mantenimento delle capacità operative. L’equipaggio inizia il briefing per definire il piano di volo e le modalità di svolgimento della missione, prendendo nota di tutte le variabili del caso come frequenze radio da contattare, carico di carburante, calcolo dei pesi e del carico a bordo…

Ci dirigiamo in sala vestizione dove il personale ci aiuta ad indossare l’equipaggiamento composto principalmente da imbrago (per essere assicurati alla cabina dell’elicottero), salvagente e cuffie per comunicare via interfono.

Sul piazzale ci attende il nostro SH-90A, già rifornito e ispezionato, pronto per il decollo. Lo spazio all’interno dell’SH-90A è limitato, è attrezzato con sonar e doppia consolle di missione. L’equipaggio per questa missione è composto da un pilota, un copilota ed un responsabile di cabina.

Dopo aver completato la check-list pre-accensione, l’equipaggio avvia i motori dell’SH-90A, si chiude il portello laterale e siamo pronti per il decollo.

Il volo al quale prendiamo parte ha nominativo Italian Navy 1605 e il piano di volo prevede: decollo dalla Stazione Elicotteri di Luni-Sarzana, faremo quota sulla verticale di Maristaeli Luni per effettuare qualche fotografia della base dall’alto, sorvolo del golfo de La Spezia, simulazione di recupero naufrago, intercettazione natante, bassa quota sul mare nella cornice delle Cinque Terre, rientro da Nord con volo a bassa quota.

Ecco la gallery fotografica del nostro volo:

Video RAW: Maristaeli Luni – GRUPELICOT 5 – In volo con l’SH90A

Il volo con l’SH-90A è la conclusione di una giornata molto intensa che ci ha permesso di conoscere una realtà che a noi, fino ad oggi, era poco conosciuta. Grazie alla disponibilità del personale che ci ha seguito durante la visita, abbiamo potuto osservare da vicino le attività svolte dal GRUPELICOT 5, conoscere le peculiarità dell’NH-90 e in senso più ampio approfondire il ruolo e i compiti svolti dall’Aviazione Navale della Marina Militare.

… e proprio quando la nostra visita era giunta al termine ed eravamo pronti a lasciare la Stazione Elicotteri, abbiamo avuto l’opportunità di assistere alla vestizione e ai decolli degli equipaggi misti della Marina Militare e della Qatar Emiri Air Force per attività di addestramento notturno. Quale modo migliore, per un fotografo, per terminare la giornata?

Testo: Valerio De Cecco
Foto: Valerio De Cecco e Andrea Bellandi

From The Skies desidera ringraziare l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare in particolare il Capitano di Corvetta Antonio Rossi, il Comandante della Stazione Elicotteri di Luni, Capitano di Vascello David Ilardi, il Capo Ufficio Sicurezza del Volo della Stazione Elicotteri di Luni Capitano di Fregata Massimo Battaglia, il Sottotenente di Vascello Davide Brugnone, l’equipaggio di Italian Navy 1605, e tutto il personale del GRUPELICOT 5 e di Maristaeli Luni per la disponibilità dimostrata.

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