Gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare concludono la Red Flag
Ieri si è conclusa, presso la base aerea di Nellis – Nevada (Stati Uniti), l’esercitazione Red Flag 16-2, che ha visto per la prima volta la partecipazione di 8 velivoli Eurofighter dell’Aeronautica Militare. I velivoli italiani hanno eseguito 115 missioni aeree sia diurne che notturne per un totale di circa 180 ore di volo. Per la gestione dell’intera esercitazione è stato costituito un Reparto Autonomo di Volo (RAV), composto da 190 elementi dell’Aeronautica Militare provenienti prevalentemente dai Reparti operativi del Comando Forze di Combattimento di Milano, e precisamente dal 4° Stormo di Grosseto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle (BA) e dal 37° Stormo di Trapani.
Il Col. Marco Bertoli, Comandante del RAV a Nellis, ha evidenziato come “la Red Flag si configura come uno degli scenari più realistici al mondo nello sviluppare l’integrazione e la sinergia degli assetti aerei presenti per la condotta di operazioni complesse. Tale addestramento è stato, inoltre, un’occasione importante per sviluppare la capacità di rischierare a notevoli distanze dall’Italia (circa 9.600 chilometri), in condizioni ambientali spesso molto diverse da quelle presenti sul territorio nazionale, non solo gli 8 velivoli ma tutto ciò che serve per il loro funzionamento per renderli capaci di inserirsi velocemente ed efficacemente all’interno di moderni contesti operativi”. Sempre Bertoli ha aggiunto che “l’Aeronautica Militare ha puntato sulla formazione e l’addestramento di giovani piloti già qualificati Combat Ready per questa Flag. Si prevede, infatti, che questi ragazzi e ragazze rimangano per lungo tempo presso i rispettivi Reparti Operativi e potranno, quindi, essere in grado di trasferire questa loro fondamentale esperienza per gli anni a venire”.
La Red è un’esercitazione aerea nella quale i piloti consolidano le capacità d’impiego dei sistemi d’arma in dotazione e la validità delle rispettive tattiche, mediante l’organizzazione ed il coordinamento di “pacchetti aerei” costituiti da un elevato numero di velivoli, consolidando nel contempo la capacità di operare congiuntamente con altri Reparti in operazioni, prevalentemente di Difesa Aerea e, secondariamente, in modalità aria/suolo. La parte ‘nemica’ è stata svolta dai velivoli F-15, F-16, AT-38 e A4 che hanno svolto il ruolo dei cosiddetti aggressor e che hanno simulato le tattiche nemiche più avanzate e quindi più impegnative da contrastare. Questa “minaccia” aerea è stata corredata, in ogni missione, da quella di superficie/aria in modo da garantire uno scenario il più realistico possibile.
Il 414° CombatSquadron dell’Air americana è stato il responsabile dell’intera esercitazione che ha visto l’impegno giornaliero di circa 80 velivoli di diverse tipologie operative in operazioni aeree sia diurne che notturne per offrire ai piloti un addestramento dedicato e che ha compreso una grande varietà di tipologie di missioni aeree. Oltre agli 8 Eurofighter italiani erano presenti alla Red anche velivoli turchi (F16 e KC-135R) ed una serie di velivoli americani quali F16, F15, C130H, MQ9, AT-38C, B-1B, B-52, KC-135, elicotteri dei Marines per compiti CombatAnd) e truppe speciali di terra.
La base di Nellis’Home of the fighter pilot’ (La casa dei piloti da combattimento). La base ospita il US Air Warfare Centre, dal quale dipendono, oltre alla pattuglia acrobatica americana (i Thunderbirds) ed altri enti, il 57° Wing, la cui missione è quella di formare equipaggi di volo in grado di effettuare operazioni da combattimento integrate, sia multinazionali che congiunte. L’addestramento organizzato dal 57° Wing, infatti, integra una moltitudine di unità aree e terrestri sia americane che dei paesi alleati, allo scopo di insegnare agli equipaggi partecipanti le tecniche da combattimento più avanzate. Il 57° Wing ha fra i propri compiti istituzionali la pianificazione, l’organizzazione ed il controllo di due delle esercitazioni congiunte più avanzate a livello mondiale: la ‘GreenRed.
Foto, testo e immagini: Aeronautica Militare