Nuovi test e nuovi problemi per il Boeing 787
Continuano i test di collaudo e certificazione del Boeing 787 Dreamliner.
Ieri è decollato da Paine Field il sesto esemplare, dotato di motori General Electric GEnx (i primi 4 esemplari erano dotati di motori Rolls-Royce). Il 787 è stato costretto a rientare a Seattle prima del previsto a causa di alcuni problemi tecnici; il piano di volo prevedeva un volo più lungo con atterraggio a Moses Lake .
La portavoce di Boeing, Yvonne Leach, ha affermato che si è trattato di un atterraggio precauzionale, ma si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli alla stampa, rassicurando i presenti che il test effettuato ha avuto esito positivo.
Per Boeing, si tratta dell’ennesimo problema che probabilmente porterà ad un nuovo ritardo nella consegna di questi velivoli. Ormai le consegne hanno più di 2 anni di ritardo.
Inoltre la FAA sta vagliando l’ipotesi di aumentare la separazione orizzontale per gli aerei che atterrano dopo il 787 e il 747-8. Attualmente le regole prevedono una separazione di 4 mgilia tra aerei di categoria “heavy” (pesante), e 6 miglia tra un aereo “heavy” ed uno “light” (leggero).
Gli aerei possono essere suddivisi in categorie (Wake Turbulence Category) in base al loro peso massimo al decollo:
LIGHT = meno di 7 tonnellate
MEDIUM = tra 7 e 136 tonnellate
HEAVY = maggiori di 136 tonnellate
(categorie ICAO)
Maggiore è il peso massimo al decollo, maggiore sarà la turbolenza di scia.
Un aeromobile di categoria heavy genera turbolenze che possono causare gravi problemi all’aereo che lo segue. Ecco perchè sono state istituite delle separazioni orizzontali da rispettare soprattutto in fase di decollo e atterraggio.
Durante i recenti test condotti sul 787, gli ingegneri hanno potuto constatare che il 787 genera una turbolenza di scia superiore ad ogni aeromobile di categoria heavy, e per questo la FAA ha proposto di aumentare la separazione a 10 miglia.
Attendiamo la fine dei collaudi per conoscere il verdetto della FAA…